ciao, la domanda sembra un po' filosofica ma viene da una discussione appena fatta con un collega.
Un paio di VM linux su cui gira swish-e (un motore di ricerca-indicizzazione) avevano un IO su disco davvero bestiale (si parla di ore con IOPS, di cui 50% read, fissi a 1000 con picchi anche più alti), tanto che (per preservare il buon funzionamento delle altre vm) le avevo spostate dallo storage condiviso ai dischi locali dei due host dove risiedono.
Visto che le vm imputate avevano un disco da 15 GB e lo spazio utilizzato dall'applicativo è 1.5 GB circa, ho proposto di mettere su RAM quella parte.
Il collega obietta che così facendo si "massacra" fisicamente la ram portandola a guastarsi precocemente. Se si trattasse di una memoria flash/ssd avrei capito, visto che ci sono come detto molte attività di scrittura. però l'obiezione riferita a una RAM (il server è un dell m710 hd che monta ECC DDR3) mi ha sorpreso. Ho ragione io o è meglio lasciare questo 'sporco lavoro' ai dischi?